Botswana: avventura "on Truck!"

Wild Botswana, Febbraio 2016

Di nuovo in Africa, era da tanti mesi che mancavo e la lontananza cominciava a farsi sentire.

Destinazione Botswana per la seconda volta. Per questa avventura niente lodge di lusso o resort da mille e una notte, ma un viaggio diverso, un’Africa diversa, un’esperienza unica e coinvolgente che mi ha fatto sentire come un bambino alla scoperta del mondo.

Partenza da Johannesburg, Sudafrica, mezzo di trasporto un TRUCK, un camion attrezzato con cucina da campo e tende per la notte. La sera prima della partenza una birra a Nelson Mandela Square non me la toglie nessuno, non è che ci torno tutte le settimane qui. Sveglia all’alba e via, 800 chilometri di strada, dal Sudafrica passiamo il confine con il Botswana e arriviamo a Francistown. La nostra prima tappa è il Makgadikgadi Pens, il deserto di sale più grande del mondo. La sera c’è un gran da fare, ci si deve montare la tenda, c’è la cena da preparare, lo zaino da sistemare per il giorno dopo, preparare il fuoco per la sera.

Sveglia all’alba, colazione e si riparte; dal Makgadikgadi Pens proseguiamo fino a Maun dove ci si inoltra nella Moremi Game Reserve, all’interno del Delta dell’Okavango. Lungo la strada passiamo vicino a villaggi con casette di fango, bambini che corrono sorridenti a salutarci, mucche e capre in mezzo alla strada che si piantonano e siamo costretti a scendere per farle scappar via. Nella Riserva invece, a centinaia di chilometri dalla “civiltà”, entriamo nel regno degli animali: veniamo accolti subito da un branco di leonesse, ma un po’ alla volta vediamo un po’ di tutto, elefanti, giraffe, iene, ippopotami e proprio a due passi da dove dobbiamo montare il campo sfila davanti a noi un maestoso leopardo. La sera attorno al fuoco guardiamo le stelle che sembrano caderti in testa da quanto sono vicine, ci si scambia qualche battuta, i rangers ci raccontano qualche bella storia africana e poi in tenda a riposare un po’. Ma dormire è difficile, i rumori degli animali nella notte sono vicinissimi e qualche brivido di paura ogni tanto ti fa arrivare una bella scossa di adrenalina.

Dal Delta dell’Okavango un’altra lunga tappa fino al Kalahari Desert. L’ultima notte me la voglio proprio godere, mi metto un po’ in disparte dai miei compagni di viaggio; non montiamo neppure le tende, non c’è tempo abbiamo solo poche ore per dormire; brandina e sacco a pelo sono più che sufficienti, il pericolo più grande potrebbe essere qualche scorpione, ma cosa vuoi che sia…

Il giorno seguente lasciamo il Botswana per rientrare in Sudafrica e da qui, molto a malincuore, in volo verso l’Italia. A Johannesburg visitiamo la town ship di Soweto e la casa di Nelson Mandela. Tanti anni fa avevo letto la sua biografia “lungo cammino verso la libertà” , così mi torna in mente una frase di quel bellissimo libro: “si possono sopportare le più incredibili privazioni se si ha la forza d’animo necessaria”.

Arrivederci Africa, torno presto.

Tiziano